Chiesa di S.S. Giovanni e Paolo
Ultima modifica 18 ottobre 2023
La chiesa Cattedrale è sita sulla sommità dell’acropoli, fu consacrata nel 1108. Gli interni sono arricchiti dai mosaici dei maestri Cosmati romani del 1200 e da ammirare sono sicuramente il Ciborio del sec. XIII, opera del maestro romano Drudus de Trivio, la colonna tortile del cero pasquale, attribuita al Vassalletto e un quadro della Madonna del Parto, opera attribuita al pittore fiorentino del ‘600, Carlo Dolci. La Basilica Cattedrale, sul piazzale dell'Acropoli, è in stile romanico con il rivestimento esterno in conci di travertino. L’interno è a tre navate terminanti ciascuna con un'abside; le tre arcate sono sostenute da pilastri alternati a colonne di granito dei IV secoli D.C. Il tempio è dedicato ai giovani romani Giovanni e Paolo, martiri nel Il secolo d. C. La chiesa fu fondata da papa Pasquale I. Nel IX secolo subì devastazioni da parte dei Goti e dei longobardi. Fu riedificata e consacrata Cattedrale sotto il pontificato di Pasquale Il nel 1108 ad opera del vescovo Agostino, che per l'occasione vi si trasferì da Santa Maria Maggiore.
La Torre campanaria è posta dietro le absidi staccata dalla chiesa. Il suo primo splendore risale all'800, come dimostrato dalla presenza di numerosi elementi architettonici longobardi e carolingi, provenienti dai plutei e da altri monumenti. All'inizio del 1200 la famiglia dei Cosmati tornò ancora nella Cattedrale per le necessarie modifiche e abbellimenti richiesti da papa Innocenzo III. Gli affreschi e le decorazioni murarie che impreziosiscono le pareti sono dei Cisterna. All'interno della sacrestia si possono osservare reperti archeologici di stile longobardo che facevano parte della precedente chiesa del IX secolo. Pregevoli sono le opere musive, opera dei Cosmati: pavimento, amboni, pulpito, candelabro. Bellissimo il ciborio, opera del marmoraio Drudus di Trivio, rinascimentale, simile a quello della chiesa di San Lorenzo in Firenze, opera di Desiderio da Settignano. La statua equestre di Sant'Ambrogio, tutta in argento lavorato è opera dell'orafo romano Fantino Taglietti, che la eseguì nell' XVII secolo. Due busti argentei dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, del XVI secolo, attribuiti alla scuola di Benvenuto Cellini.