Testamento di Aulo Quintilio

Ultima modifica 18 ottobre 2023

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Testamento di Aulo Quintilio Prisco
Eccezionale documento storico, unico nel suo genere, tramanda le ultime volontà del magistrato Aulo Quintilio Prisco in favore della Città di Ferentino, incise nella viva roccia dal II secolo dopo Cristo.
L'edicola, decorata da basamento, pilastri e timpano scolpiti, ci racconta che Aulo Quintilio fu Patronus della Città. Fu eletto a numerose cariche pubbliche a Ferentino, tanto che i Senatori locali decisero di erigere in suo onore una statua nel Foro, da posizionare ovunque egli preferisse: lui accettò, ma volle pagarne le spese.
La base di questa statua fu rinvenuta in località Crocifisso nel XIX secolo, durante la sistemazione della strada.
In vita riscattò per 70.000 sesterzi i terreni Ceponiano, Roiano, Mamiano e Prato Osco e lì donò alla Città. Alla sua dipartita dispose di cedere alla comunità la rendita delle sue proprietà (4.200 sesterzi), stanziando anche un cifra per la cura della statua che lo avrebbe rappresentato nei secoli. 
In più - ogni cinque anni, nel giorno del suo compleanno “sei giorni avanti le idi di Maggio” - ordinò che venisse offerto ai concittadini un pranzo in sua memoria : tutti avrebbero ricevuto una libbra  di focaccia (327 grammi) ed una emina di vino melato (0,273 litri); i Seviri Augustali (magistrati minori) ulteriori 8 sesterzi (circa 15 euro odierni); mentre per i Decurioni (membri del Consiglio Cittadino) ed i bambini erano riservati 10 sesterzi.
In particolare veniva specificato di non far distinzione tra fanciulli nobili, liberti o plebei, poiché essi erano le “speranze future del Senato di Ferentino”, e qualora la rendita fosse aumentata nel tempo, era a loro riservata la distribuzione di ulteriori 30 moggi di noci (un modio è pari a circa 8,7 litri).
ENG Eccezionale documento storico, unico nel suo genere, tramanda le ultime volontà del magistrato Aulo Quintilio Prisco in favore della Città di Ferentino, incise nella viva roccia dal II secolo dopo Cristo.
L'edicola, decorata da basamento, pilastri e timpano scolpiti, ci racconta che Aulo Quintilio fu Patronus della Città. Fu eletto a numerose cariche pubbliche a Ferentino, tanto che i Senatori locali decisero di erigere in suo onore una statua nel Foro, da posizionare ovunque egli preferisse: lui accettò, ma volle pagarne le spese.
La base di questa statua fu rinvenuta in località Crocifisso nel XIX secolo, durante la sistemazione della strada.
In vita riscattò per 70.000 sesterzi i terreni Ceponiano, Roiano, Mamiano e Prato Osco e lì donò alla Città. Alla sua dipartita dispose di cedere alla comunità la rendita delle sue proprietà (4.200 sesterzi), stanziando anche un cifra per la cura della statua che lo avrebbe rappresentato nei secoli. 
In più - ogni cinque anni, nel giorno del suo compleanno “sei giorni avanti le idi di Maggio” - ordinò che venisse offerto ai concittadini un pranzo in sua memoria : tutti avrebbero ricevuto una libbra  di focaccia (327 grammi) ed una emina di vino melato (0,273 litri); i Seviri Augustali (magistrati minori) ulteriori 8 sesterzi (circa 15 euro odierni); mentre per i Decurioni (membri del Consiglio Cittadino) ed i bambini erano riservati 10 sesterzi.
In particolare veniva specificato di non far distinzione tra fanciulli nobili, liberti o plebei, poiché essi erano le “speranze future del Senato di Ferentino”, e qualora la rendita fosse aumentata nel tempo, era a loro riservata la distribuzione di ulteriori 30 moggi di noci (un modio è pari a circa 8,7 litri).

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