Chiesa di S. Pancrazio

Ultima modifica 18 ottobre 2023

Chiesa di San Pancrazio
L’origine di questa antica Chiesa è antecedente all'anno 1066, poiché il nome di San Pancrazio si trova inciso sulle porte di bronzo dell'Abbazia di Montecassino, a cui era sottoposta.
Le navate laterali furono demolite nel 1795 poiché a rischio di crollo. Fu così creato lo spazio per un nuovo tracciato stradale, resosi necessario anche per via della costruzione del Palazzo Lolli: la cripta fu chiusa (era accessibile dal presbiterio tramite due scale), le strutture superstiti furono inglobate nel Palazzo Ruggeri-Bossi, e fu così delimitata l'attuale Piazza Gramsci. Questo spazio esterno incornicia la Chiesa, restaurata tra il 2003 ed il 2005 sotto la guida di Don Nino Di Stefano, ed offre un piacevole scorcio tra la fontana e l’antica scalinata.
I principali reperti sono l'altare a blocco, costituito da quattro lastre (probabilmente rimontate in maniera differente dall'originale) di cui la frontale presenta il simbolo dell'Agnus Dei, e l'antica scalinata d'accesso inglobata nella piazza.
Sul sagrato alcuni riconoscerebbero incisa una Triplice Cinta, antico simbolo che indicava il luogo centrale di una città, usato nella tradizione Templare per segnalare un crocevia di grandi energie spirituali, e quindi tappa di un cammino.
Con buona approssimazione S. Pancrazio era realmente nel cuore della città, poiché edificata nel punto d'incrocio tra l'antico cardo e decumano, oggi persi nell'evoluzione del tracciato viario cittadino.
E anche in epoca successiva la zona aveva mantenuto la sua centralità, dato che vedeva nei paraggi una grande concentrazione di palazzi gentilizi: quelli delle famiglie Bellà, Borgia, De Andreis, Gizzi, Lolli-Miccinelli, Mecci, Pagelli e Ruggeri-Bossi.
 
ENG The original structure must date back to before 1066, since the name of the church is engraved on the bronze doors of the Montecassino Abbey, that S. Pancrazio was part of.
The side aisles were demolished in 1795 due to the risk of collapse and to make room for a new road after the construction of a new palace for the Lolli family: the crypt was also closed (it was accessible from the presbytery by two staircases), and the surviving structures were incorporated into Palazzo Ruggeri-Bossi, which defined the boundaries of the current Piazza Gramsci. This external space frames the Church, restored between 2003 and 2005 under the guidance of Don Nino Di Stefano, and offers a pleasant glimpse with a fountain and the ancient staircase.
The main finds are the block altar, made up of four slabs (probably reassembled in a different way from the original) of which the front displays the symbol of the Agnus Dei, and the ancient access stairway , now almost embedded in the pavement.
Many recognized an engravement of a Merels board on the parvise. This ancient symbol was used to indicate the central place of a city, others say that it was made by the Templars to report their presence or a milestone in a longer path: a spot capable of enhancing spiritual energies.
To untangle history from folklore, S. Pancrazio was indeed located on the ancient Forum, or rather the probable crossing point between the cardo and decumanus, now lost in the evolution of the city road layout.
Even later in history, this area maintained its centrality through a large concentration of noble palaces belonging to the Bellà, Borgia, De Andreis, Gizzi, Lolli-Miccinelli, Mecci, Pagelli and Ruggeri-Bossi families.

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